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Marino è un uomo disordinato. Il disordine condiziona non solo il suo carattere, i sentimenti e gli affetti, ma si palesa senza limiti anche nella conduzione quotidiana della sua vita. La sua scrivania ne è emblema e metafora. Architetto e fotografo, ama la bellezza e quindi le donne. È un cultore dell'armonia ravvisabile nei luoghi, nei paesaggi, nelle arti, nelle persone. Prova molto interesse per le differenziazioni culturali che identificano la storia e le identità originali delle genti. Marino adora la libertà e l'individualità. Detesta quegli usi e costumi superficiali che la società attuale ha prodotto e adottato. Disprezza l'omologazione imperante e la diffusione delle regole ingiustificate. Odia la burocrazia, e il suo rancore per gli uomini che la generano e la coltivano è molto profondo. Marino sa chi è stato, ricorda perfettamente il suo passato, è deluso del presente, disorientato quando guarda al suo futuro. Marino è un uomo incerto, colpevole d'immaturità in forma recidiva. Possiede tuttavia qualità non del tutto rivelate. Coltiva nel suo animo speranza e latente ottimismo. In fin dei conti quello che cerca è un po' di serenità. Gli basta poco.